Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), da raggiungere entro il 2030.

In questo documento viene dichiarato per la prima volta dal più importante organismo intergovernativo che:

- l’attuale modello di sviluppo è insostenibile non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale in una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo;

- tutti i Paesi, senza distinzione tra Paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo, devono contribuire allo sforzo impegnandosi a definire una propria strategia di sviluppo sostenibile che consenta di raggiungere gli obbiettivi dimostrando i risultati conseguiti all’interno di un processo coordinato dall’Onu;

- l’attuazione dell’Agenda richiede un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalla scuola, dalle università e centri di ricerca agli operatori dell’informazione e della cultura, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle organizzazioni non governative.

Quasi 5 anni dopo il mondo intero si trova a fronteggiare una pandemia da virus che gli stati nazionali controllano con difficoltà, che lascia migliaia di morti e approfondisce le diseguaglianze all’interno della società e tra nazione e nazione. I temi dell’agenda della sostenibilità tornano prepotentemente alla ribalta e interpellano la comunità scientifica.

L'Area della ricerca RM1 del Cnr vuole contribuire alla conoscenza e diffusione di questo importante atto internazionale proponendo una iniziativa che era prevista per il 6 aprile ma ora è riproposta come convegno web svoltosi 12 maggio dalle 9.30; alcuni degli obiettivi dell’agenda verranno trattati da ricercatori esperti delle diverse tematiche.