E’ questa la duplice strategia scientifica che il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il maggior Ente di Ricerca italiano, mette in campo per fronteggiare la più grave crisi sanitaria che abbia colpito il nostro Paese dal dopoguerra. Il CNR, infatti è, da un lato, in grado di fornire soluzioni innovative e in tempi rapidi, attraverso la sua rete integrata di Istituti, grazie alla sua interdisciplinarità e capacità di tradurre la ricerca di base in soluzioni applicative. Dall'altro lato, proprio per la sua natura di motore fondamentale di innovazione e ricerca, è in grado di aprire nuovi scenari e fornire soluzioni efficaci anche per il futuro.
Due, quindi, sono gli assi strategici lungo cui si sviluppa l’azione di supporto scientifico del CNR per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Azione che vede coinvolti tutti e sette i Dipartimenti del CNR, che coprono l’intero ventaglio di discipline: dalle scienze “dure” a quelle umanistiche. Perché solo un approccio interdisciplinare è in grado di dare risposte efficaci ai problemi complessi posti dalla epidemia di Covid-19.
Il primo asse è caratterizzato da attività di immediata fruizione da parte delle strutture impegnate nella gestione dell’emergenza sanitaria, mentre il secondo asse rispecchia la vocazione fondamentale del CNR: la ricerca scientifica.
Questi due assi si possono riassumere sinteticamente così:
- Azioni immediate a supporto delle strutture sanitarie e della Protezione Civile, che vanno dalla produzione di disinfettanti e reagenti per i test molecolari da destinare alle strutture ospedaliere, al supporto assistenziale nell'ambito della ripartizione dei compiti nelle varie strutture del sistema sanitario, alla messa a disposizione di strumenti e personale per l’analisi molecolare dei tamponi, all'analisi dei dati epidemiologici e genetici.
- Attività progettuali di ricerca volte a sviluppare nuovi strumenti e nuove strategie per la gestione e il contrasto dell’epidemia. Queste si sviluppano su di un ampio ventaglio di tematiche: dagli studi per identificare i bersagli molecolari migliori per una terapia specifica, allo sviluppo di tecniche diagnostiche o di telemedicina, fino ad affrontare il problema delle epidemie in termini più globali guardando all'impatto sociale, agli aspetti bioetici, alle relazioni sull'ambiente urbano.
Tutto questo si traduce nell’impegno attuale di 71 strutture territoriali del CNR distribuite in 14 Regioni con oltre 170 iniziative attive dove è evidente il contributo multidisciplinare dell’Ente che interviene con tutti i suoi 7 Dipartimenti.
L’azione del CNR, quindi, è certamente focalizzata sulla risposta ai bisogni immediati del paese. In questo contesto, il CNR mette in campo l’alta professionalità del suo personale per tutte le azioni necessarie al supporto della gestione dell’epidemia, ma anche della successiva fase di ripartenza. Tuttavia, fedele alla sua missione istituzionale di promuovere il benessere della società attraverso lo sviluppo delle conoscenze, il CNR si apre ad un ampio ventaglio di studi che nei prossimi anni ci dovranno preparare ad affrontare nuove epidemie o condizioni di stress
sociale, così da offrire alla società le migliori difese e procedure per una vita sana nel rispetto di tutti.
Giovanni Maga – Direttore dell’Istituto di Genetica Molecolare “Luigi Luca Cavalli-Sforza”, Pavia